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Approfondimenti

Codice deontologico

Il riferimento è al Codice Deontologico degli Psicologi Italiani

Articolo 11 Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate, a meno che non ricorrano le ipotesi previste dagli articoli seguenti.
Articolo 12 Lo psicologo si astiene dal rendere testimonianza su fatti di cui è venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto professionale. Lo psicologo può derogare all’obbligo di mantenere il segreto professionale, anche in caso di testimonianza, esclusivamente in presenza di valido e dimostrabile consenso del destinatario della sua prestazione. Valuta, comunque, l’opportunità di fare uso di tale consenso, considerando preminente la tutela psicologica dello stesso.
Articolo 13 Nel caso di obbligo di referto o di obbligo di denuncia, lo psicologo limita allo stretto necessario il riferimento di quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto. Negli altri casi, valuta con attenzione la necessità di derogare totalmente o parzialmente alla propria doverosa riservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi.
Tariffario
Il costo delle prestazioni fa riferimento al Tariffario Nazionale degli Psicologi. Tale costo rientra nelle spese sanitarie è come tale è deducibile fiscalmente.
Durata di una psicoterapia
Il tempo è un fattore molto importante in terapia e nulla è immediato o avviene per magia. Il lavoro di esplorazione e comprensione dei propri vissuti ed esperienze è graduale e richiede tempo, inoltre è importante tenere conto del fatto che lo sviluppo del percorso di psicoterapia dipende anche dalla relazione tra il terapeuta e il paziente, anch’essa una relazione di carattere umano.
Decidere di andare dallo psicologo

Le persone spesso hanno difficoltà a rivolgersi a uno psicologo perché:


  • - ritengono di non hanno molto tempo da dedicare a un lavoro interiore
  • - si spaventano perché pensano si debba investire troppo tempo o denaro
  • - hanno il timore di impegnarsi in una relazione dalla quale credono sarà difficile distaccarsi
  • - si vergognano a parlare delle proprie difficoltà ritenendo che queste vadano affrontate da soli
  • - ritengono che dallo psicologo vadano solo “i matti”

Sono solo le principali ragioni per le quali non è così sempre immediato rivolgersi allo psicologo, ma è invece davvero importante poter chiedere una mano di una persona competente quando da soli non ce la si fa, per poter riattivare, sbloccare situazioni, sofferenze, anche solo per riemergere dalla confusione e dallo smarrimento. La sofferenza psicologica è pari a qualsiasi altra sofferenza fisica, ci debilita e non ci permette di vivere la vita come vorremmo, per cui, così se abbiamo per esempio la gamba che ci fa male e ci impedisce di camminare ci rivolgiamo immediatamente a un medico, non si vede perché quando abbiamo un disagio psichico o emotivo non ci dobbiamo rivolgere a uno specialista che ci aiuti a stare meglio e a “rimetterci in movimento”.

Essendo basata sulla relazione è normale che anche in una psicoterapia le circostanze non siano sempre semplici, ci saranno momenti di maggiore coinvolgimento e soddisfazione e momenti in cui le cose sembrano procedere più difficilmente, ma ciò è normale e fa parte del processo. Non esiste cambiamento e ristrutturazione senza passare per momenti di caos. Il compito del terapeuta è quello di monitorare tali momenti e fare in modo che anche essi possano essere elaborati con il paziente.

“Ci sono due tipi di medicina: quella degli schiavi e quella degli uomini liberi. Quella per gli schiavi prevede la rapida rimozione del sintomo, perché il soggetto possa tornare al più presto al lavoro. Quella per gli uomini liberi, prevede la conoscenza e la comprensione del sintomo, il suo significato per la salute complessiva del corpo, per l’equilibrio della persona e per la sua famiglia.” (Platone)